Già, uno sciamano… Mi aspettavo un tipo vestito da nativo americano, un po’ hippy magari, di sicuro avanti con gli anni. E invece… mi ritrovai davanti un “normalissimo” ragazzo dell’86, che si dichiarò “sognatore, antropologo, insegnante e praticante di sciamanesimo”. L’incontro fu breve ma intenso e mi ripromisi che avremmo fatto delle cose insieme. Poi, come spesso accade, ci perdemmo.
Due anni dopo, ho il suo libro tra le mani. Da poco collaboro con Edizioni Amrita e questo è stato il primo testo che mi hanno segnalato. Poche settimane dopo, mi trovo ad elaborare un’intervista – la prima di una serie – condotta da Elisa Sartori sempre per Amrita che, inutile dirlo, è realizzata proprio ad Alberto.
Ricordando quindi che nulla, ma davvero nulla, accade mai a caso, lascio la parola ad Elisa e Alberto per esplorare il lavoro di questo giovane sciamano e la sua nuova pubblicazione.
Elisa lo interroga partendo dalla fine, ovvero chiedendogli di raccontare di cosa parli il suo libro Spiriti alleati.
«Spiriti alleati – spiega quindi Alberto – è un libro che parla di sciamanesimo, affronta gli insegnamenti transculturali grazie ai quali l’uomo occidentale può entrare in profonda connessione con se stesso e capire le proprie capacità e la propria identità per poi “travasare” tutto ciò nel mondo. Tutti i contenuti sono stati concepiti grazie a sogni e visioni compiuti nei miei “viaggi sciamanici”».
In effetti anche il sottotitolo del libro è molto esplicito: Pratiche sciamaniche per crescere e guarire l’anima. Il testo è diviso in tre parti: “Camminare verso se stessi”, “Il sogno e la visione”, “Onorare il sogno della terra”. Nella prima viene spiegato come condurre questa esplorazione; la seconda esplicita le tecniche del sonno presenti in tutte le culture del mondo sciamanico; la terza parte, infine, specifica il “travaso” di se stessi nel mondo.
Spiega Alberto: «Volevo realizzare un testo rivolto a persone completamente digiune in materia per offrir loro un valido sostegno. Questo libro non richiede quindi nessuna conoscenza pregressa di sciamanesimo».
Interrogato da Elisa sull’origine del suo interesse per queste pratiche in così giovane età, Alberto aggiunge: «L’interesse si è sviluppato in modo quasi inevitabile quando ho cominciato a vivere esperienze mistiche che non comprendevo. Fin da piccolo, infatti, ho avuto il privilegio di fare sogni lucidi molto vividi che avevano poi un risvolto nella quotidianità; in alcuni casi veri e propri sogni premonitori. Questi fenomeni sono poi aumentati nell’adolescenza fino ad “esplodere”: ho, infatti, iniziato ad avere esperienze extra-corporee che mi incuriosivano e spaventavano. Approfondendo il tema tra web, libri e passaparola ho avuto la fortuna di incontrare Lorenza Menegoni che mi ha guidato alla scoperta di “nuovi mondi”. Ho quindi cambiato il mio percorso universitario, passando da lettere ad antropologia in modo da avere una base scientifica di riferimento».
Ma chi sono questi spiriti alleati? Secondo Alberto, sono delle entità che “sostengono” l’universo, facendolo vibrare al massimo della sua bellezza; spiriti guida che permeano la realtà, ma che la nostra coscienza non può vedere, sentire e ascoltare. Li possiamo “contattare” solo entrando in un altro stato di coscienza attraverso musica, canto, ballo.
«Uno sciamano non vede gli spiriti, li conosce – afferma ancora il nostro esperto. – Quando entriamo in contatto con gli spiriti, la nostra vita viene inevitabilmente trasformata: possono emergere le problematiche irrisolte del presente o del passato. Va considerato che – in questi casi – ci relazioniamo a vere e proprie coscienze guida che aiutano le persone a capire come si approcciano alla propria vita a 360 gradi.
In questo percorso, l’individuo è portato ad aprire le gabbie della mente esprimendo il proprio potenziale e vivendo finalmente la propria umanità con leggerezza.
Nel mondo Occidentale abbiamo perso la connessione con la nostra anima. Viviamo quindi una forte crisi spirituale. Per questo è necessario entrare in relazione con lo spirito. In questo modo tutto cambia; dobbiamo solo prepararci per essere in grado di accogliere tutto questo potenziale».
Alberto ha trasformato questi suoi studi in una professione. Accompagna, infatti, le persone in percorsi di sviluppo e di crescita personale sia a livello individuale che relazionale lavorando sulla consapevolezza corporea e sui messaggi che arrivano durante il percorso sciamanico.
Il tutto viene condotto anche grazie all’utilizzo sapiente del tamburo e del respiro che aiuta a rielaborare traumi e superare relazioni tossiche. Ecco, quindi, che per Alberto lo sciamanesimo si conferma una forma primordiale di medicina, da tutelare, diffondere ma allo stesso tempo proteggere dagli “abusi”.
Secondo Fragasso, «viviamo in un periodo storico caratterizzato da un risveglio di coscienze da una parte e da un grande business spirituale dall’altra. Si abusa del termine sciamanesimo; alcuni percorsi sono presentati alla stregua di un corso di Pilates. Ci sono persone confuse che passano da un seminario all’altro, con una forma-pensiero da supermercato e in questo modo non si prendono la responsabilità di cambiare davvero.
Nei miei seminari – conclude – puoi aspettarti di fare esperienza diretta con i tuoi spiriti, sviluppando la connessione con gli altri, con l’umanità, con un nuovo accesso all’anima e alle tue possibilità. Puoi vivere rituali, esperienze di celebrazioni, incontro con la realtà non ordinaria, una riconnessione con le tradizioni e con l’anima primordiale».
Per saperne di più non resta che leggere il suo libro, partecipare ad un suo seminario oppure sperare di incontrarlo in qualche caffè di Biella, ricordando che nulla ma proprio nulla accade per caso.
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