La Dermoriflessologia, ideata da Flavio Gandini e Samantha Fumagalli e basata sugli studi del neurologo Giusppe Calligaris, è una disciplina olistica che mira ad agevolare il naturale processo di auto-guarigione attraverso un benessere psicofisico della persona.
Conosciamo meglio questa tecnica con la quale è possibile diagnosticare e trattare squilibri inerenti gli organi e gli stati interiori attraverso la manipolazione del corpo, con un’intervista ad uno dei ideatori.
Flavio Gandini, giornalista e scrittore, è studioso di metodi naturali per il benessere, di psicologia, metapsichica, esoterismo e spiritualità. Insieme a Samantha Fumagalli tiene corsi di formazione sulla Dermoriflessologia basata sul Metodo Calligaris.
Gli operatori di Dermoriflessologia da loro formati operano oggi su tutto il territorio nazionale. Abbiamo incontrato Flavio Gandini per saperne di più sul tema e sul libro che lo racchiude.
Flavio, ci può raccontare di cosa parla il suo libro “Dermoriflessologia. Dialogare con l’inconscio attraverso la pelle”?
Il libro è strutturato per fornire un’idea, quanto più ampia possibile, del potenziale della Dermoriflessologia ad un fine divulgativo. Abbiamo cercato di creare un testo che fosse comprensibile a tutti, senza entrare in dettagli operativi rivolti a soli tecnici e specialisti del benessere.
La Dermoriflessologia ha diversi campi di utilizzo: può essere applicata dalla bioenergetica, dalla metafisica, sino ad arrivare alla metapsichica. Il libro è stato realizzato per dare un’idea il più possibile completa e concreta della materia, con un inizio più dettagliato e tecnico – incentrato sui circuiti primari – e una parte più divulgativa.
Qual è stata la più grande soddisfazione nello scrivere questo libro e quale la più grande difficoltà?
Una delle più grandi soddisfazioni è stata interfacciarmi con la redazione della casa editrice Amrita, perché ci siamo confrontati in modo preciso e professionale per poter fare un editing al testo e renderlo più comprensibile possibile a tutti gli utenti interessati. Questo è stato il lato più entusiasmante per me. Conoscendo molto nel dettaglio la materia, ci è stato davvero molto utile poter avere un confronto professionale sulla comunicazione che ci ha aiutato molto. La più grande difficoltà, invece, è stata dover sintetizzare, ma allo stesso tempo esprimere concetti che fossero alla portata di tutti, senza dare per scontate alcune nozioni.
Ci può raccontare la genesi del libro?
Io e Samantha siamo finiti nel campo delle Dermoriflessologia un po’ per caso: per nostro interesse avevamo ripreso in mano gli studi del neurologo Giuseppe Calligaris, vissuto agli inizi del ‘900. Abbiamo iniziato successivamente a divulgare qualche informazione su internet, a seguito della quale siamo stati invitati ad alcuni convegni. Durante queste presentazioni in molti, sia tra il pubblico che tra gli organizzatori, ci chiedevano come mai non avessimo inserito queste informazioni in un testo per poterle approfondire, e così abbiamo cercato di farlo insieme al supporto notevole di Amrita.
Avete dei progetti futuri?
Abbiamo in questi anni consolidato la formazione rivolta ad operatori del settore, come riflessologi. La percentuale degli iscritti vede una partecipazione sempre maggiore da parte di medici e psicoterapeuti. Il nostro progetto futuro più ambizioso, ma che probabilmente non sarà immediato, è quello di far partire un percorso formativo sulla metapsichica: vorremo andare oltre il tangibile e poter viaggiare su campi più sottili rispetto ad ora.
Da quanti anni portate aventi le vostre ricerche?
Abbiamo iniziato i primi esperimenti nel 1994: all’inizio erano sperimentazioni per il nostro solo interesse; successivamente abbiamo avviato una prima divulgazione attraverso il web nel 2002. Abbiamo dunque lavorato in sommerso per i primi 8 anni. Nel 2012 abbiamo anche creato, e man mano strutturato sempre più, una scuola per operatori del settore che ci sta dando molte soddisfazioni per i riscontri da parte di chi vi partecipa.
Con Amrita avete pubblicato anche un altro libro che è “Le 5 bilance del benessere”. Per chi fosse interessato a leggerli, ci può spiegare quali sono le differenze tra i due libri?
Il libro pubblicato sulla Dermoriflessologia è il primo ed è un libro di approccio alla disciplina, mentre il secondo libro, ovvero “Le 5 bilance del benessere”, fornisce informazioni più esaurienti su un aspetto specifico, cioè gli equilibri energetici di base, con un dettaglio molto preciso e con casistiche pratiche riportate. La consulenza di dermoriflessologia prevede, infatti, solitamente un ciclo di otto incontri: nel libro abbiamo riportato cinque casi analizzati con i relativi dettagli di quanto emerso e delle relative motivazioni.
In che modo la Dermoriflessologia può influenzare la nostra vita?
La può influenzare in modo molto interessante perché può portare allo scoperto informazioni che noi tutti sappiamo, ma non sempre in maniera cosciente e consapevole. Ci può avvicinare alla conoscenza di noi stessi, attraverso l’apertura della porta sull’inconscio per riportare allo stato consapevole queste informazioni. Credo sia come aprire un dialogo con la propria psiche attraverso una tecnica pratica.
Qual è la differenza tra dermoriflessologia e la riflessiologia?
Entrambe lavorano in campo riflessologico: tramite dei collegamenti presenti all’interno del nostro corpo tutte queste discipline riescono ad agire su energie sottili e intangibili. Mentre però altre discipline di riflessologia agiscono direttamente sull’energia vitale degli organi, tramite la dermoriflessologia ci si può muovere sulle motivazioni emozionali che permettono di mettere in gioco le energie vitali. Quindi, nell’ottica di causa-effetto, la dermoriflessologia si focalizza sulla causa, e nonostante questo produca maggior lentezza ad agire sull’effetto, si può evitare il ripetersi dell’evento scatenante.
In alcuni casi abbiamo utilizzato parallelamente entrambe le tecniche, per ottenere il miglior risultato possibile in tempi rapidi.
La dermoriflessologia può essere anche autopraticata?
In autonomia si può auto praticare circa il 70%: l’indagine per esaminare i propri flussi energetici e il riequilibrio. Il confronto con una figura esterna, però, è molto importante, perché autointerpretare i propri sogni e in più in generale determinati fattori non è semplice.
Perché qualcuno dovrebbe leggere questo libro?
Per due motivi. Il primo è che leggere è fondamentale, e il secondo perchè se si è curiosi e si vuole conoscere qualcosa di diverso, questa disciplina potrà presentarsi come unica e particolare: non se ne potrà rimanere delusi!
Se qualcuno volesse rivolgersi ad un operatore di dermoriflessologia, come può fare per contattarlo?
Sul sito www.vega2000.it vi è una pagina dedicata a “Tutti gli operatori” in cui è possibile visualizzare, suddivisi per regione, tutti coloro che hanno seguito il corso. Abbiamo poi anche inserito una pagina “Albo professionisti” con l’elenco di chi oltre ad aver seguito il corso è anche attivo sul territorio nazionale.
Ci può raccontare brevemente come sono strutturati i corsi per gli operatori?
I nostri corsi si dividono in due categorie: il percorso base è strutturato in otto weekend intensivi per iniziare ad essere autosufficienti nello svolgere l’attività come operatore dermariflessologo.
Vi sono poi dei corsi di aggiornamento professionale degli operatori: ovvero ogni volta che troviamo un argomento importante che riteniamo debba essere approfondito, proponiamo un weekend di aggiornamento per gli operatori già attivi. Questi corsi sono importanti anche per i momenti di condivisione reciproca: sia tra operatori e con noi. Vi sono poi degli eventi organizzati direttamente dagli operatori stessi, rivolti a chi non è nel settore, ma è interessato a queste tematiche.
Cosa pensa di questo momento storico, da un punto di vista di coscienza umana?
Abbiamo noi tutti, in questo momento, una grande necessità e un grande interesse di scoprire cose diverse dalla pura materialità, una necessità di esplorare il mondo animico e spirituale. Mi è capitato spesso però di parlare con persone che pur nutrendo questa stessa necessità, provavano vergogna nel condividerlo. Vedo intorno a me una grande apertura e una consapevolezza sempre maggiore, ma frenata in alcuni casi dalla timidezza.
Cosa è Amrita per lei?
Ho lavorato in passato nel mondo del giornalismo e sono rimasto colpito dall’esperienza che abbiamo avuto con Amrita. Abbiamo conosciuto da vicino una casa editrice con un livello molto alto in termini di qualità dei contenuti e del lavoro svolto e una coerenza non scontata in questo settore.
Nonostante il testo abbia qualche anno e la materia sia in pieno sviluppo, il libro rimane di grande attualità perché affronta le basi della disciplina che sono rimaste confermate e invariate.
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