Cosa sono le esperienze oltremondane?
• le visioni dei morenti, nelle ore che precedono il trapasso;
• le NDE (Near Death Experiences), o esperienze di pre-morte, che avvengono in uno stato di morte clinica;
• le ADC (After Death Communications), esperienze spontanee e inattese di comunicazione con un proprio caro deceduto;
• le IADC (Induced After Death Communications), esperienze di comunicazione dopo la morte vissute grazie a uno stato indotto di ricettività mentale.
IN RISTAMPA
Se il titolo del libro vi pare provocatorio, beh, forse lo è. E forse no. L’Occidente, infatti, ha spesso descritto il passaggio dalla vita alla morte come un interruttore che passa da “acceso” a “spento” appena il cuore smette di battere e un esame degli strati più superficiali del cervello mostra che non vi è più attività. Un attimo prima sei vivo, un attimo dopo sei morto. Ma queste due etichette sono incapaci di cogliere il complesso processo descritto da molte tradizioni tanatologiche planetarie, prima fra tutte quella tibetana, in cui l’Autrice si è specializzata. Come nel tukdam, dove la vita nel corpo continua “al minimo” anche dopo la morte clinica…
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Lo sciamano è in grado di comunicare con gli spiriti, con le anime dell’aldilà, con le presenze che vivono sulla Terra e con l’anima che risiede nel cuore delle persone, in un albero, nel sole, nella luna, nelle stelle.
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