• Di Morte Non si Muore - Daniela Muggia

Di morte non si muore

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Se il titolo del libro vi pare provocatorio, beh, forse lo è. E forse no. L’Occidente, infatti, ha spesso descritto il passaggio dalla vita alla morte come un interruttore che passa da “acceso” a “spento” appena il cuore smette di battere e un esame degli strati più superficiali del cervello mostra che non vi è più attività. Un attimo prima sei vivo, un attimo dopo sei morto. Ma queste due etichette sono incapaci di cogliere il complesso processo descritto da molte tradizioni tanatologiche planetarie, prima fra tutte quella tibetana, in cui l’Autrice si è specializzata. Come nel tukdam, dove la vita nel corpo continua “al minimo” anche dopo la morte clinica…

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Con il libro “Di Morte non si Muore” Daniela Muggia ti conduce in una esplorazione affascinante sul passaggio dalla vita alla morte, con un piede nella tradizione e uno nella scienza, secondo l’approccio di indagine tanatologica che la distingue.

Se il titolo del libro ti pare provocatorio, beh, forse lo è. E forse no. L’Occidente, infatti, ha spesso descritto il passaggio dalla vita alla morte come un interruttore che passa da “acceso” a “spento” appena il cuore smette di battere e un esame degli strati più superficiali del cervello mostra che non vi è più attività.

Un attimo prima sei vivo, un attimo dopo sei morto. Ma queste due etichette sono incapaci di cogliere il complesso processo descritto da molte tradizioni tanatologiche planetarie, prima fra tutte quella tibetana, in cui Daniela Muggia si è specializzata.

Come nel tukdam, dove la vita nel corpo continua “al minimo” anche dopo la morte clinica… A seguito di un’esistenza di pratica meditativa, la meditazione si prolunga durante il processo di morte e anche dopo: il corpo del “defunto” mostra allora una serie di segni del permanere della coscienza in esso, come assenza di rigidità o di decomposizione anche a temperature ambientali elevate…

Sapevi che un tukdam può sfociare nella riduzione parziale del corpo, che diventa non più lungo di un avambraccio? E che il corpo può persino scomparire, lasciando sul posto solo unghie e capelli?

Il tukdam, il corpo di arcobaleno e altri fenomeni ritenuti un tempo leggende sono oggi al vaglio della scienza. Che incomincia a dare ragione alla tradizione…

INDICE:

  • Cap. 1 La morte non è un interruttore
  • Cap. 2 Definire la morte è difficile
  • Cap. 3 La nostra straordinaria fisiologia sottile
  • Cap. 4 Coscienza e consapevolezza
  • Cap. 5 Le otto fasi del… “morire”… o no?
  • Cap. 6 Sostenere, accompagnare e… fare le prove generali
  • Cap. 7 Tukdam e altri fenomeni post mortem
  • Cap. 8 Cos’è il corpo di arcobaleno
  • Cap. 9 Un altro giro di giostra?
  • Appendice 1 – Morte e tukdam: osservazioni a confronto
  • Appendice 2 – Venti primari e venti secondari
  • Appendice 3 – Nyepa: i tre princìpi dinamici della nostra fisiologia sottile

Bibliografia

Una confessione, molti ringraziamenti e una dedica dal cuore

L’autrice

ECEL: un nuovo profilo professionale per accompagnare empaticamente la fine della vita e il lutto

Pagine:

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Anno di pubblicazione presso le Edizioni Amrita:

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