Venti pagine… e dentro c’era tutto, l’infanzia, adolescenza, la preferenza di suo padre per la sorellina…René appoggiò la lettera di sua figlia sul tavolo e il dolore lo morse al ventre. Che senso aveva tanta ingratitudine? Passò un anno e mezzo senza che lei gli desse notizia di sé. E a René diagnosticarono un inizio di cancro alla prostata. Coincidenza?
Il cancro è un’alterazione del DNA, il quale è una sorta di progetto architettonico che serve da riferimento alle cellule, dando un senso ad una costruzione che altrimenti sarebbe anarchica.
La di vita di René non aveva più senso, e la perdita di senso finì per esprimersi fin nell’intimità delle sue cellule: la prostata non è forse deputata a fluidificare il seme, e quindi a veicolare e a “trasmettere” il segno del padre? Egli si batteva contro l’immagine di sé che la lettera di sua figlia impietosamente gli rimandava…
La malattia non è solo la “proiezione” nel corpo di ciò che sentiamo: riflette la dolorosa contraddizione in cui ci sentiamo intrappolati. Ma intrappolati da chi, o da cosa? Da questo interrogativo ha inizio un negoziato lungo e complesso, perché bisognerà far pace proprio con quel nostro dolore con cui ci siamo identificati.
Sette domande ci aiuteranno a districarcene e a liberarci…
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