In una nuova puntata di Filo diretto con l’Autore Tania Re ci racconta il mondo dei funghi  psilocibinici, gli studi e le ricerche in atto e gli effetti positivi sulla salute dell’uomo.



Tania Re è una psicoterapeuta specializzata in Antropologia della Salute ed Etnomedicina, lo studio delle piante che gli esseri umani hanno da sempre utilizzato per preservare la propria salute. La natura, infatti, fornisce strumenti, presenti in tutte le culture tradizionali, che oggi sono sempre più oggetto di studi scientifici e applicazioni terapeutiche. Nel suo libro, “Stupefacenti e proibite. La via delle piante maestre”, Tania Re ci introduce in questo mondo in grande evoluzione, spesso denigrato da una certo tipo di informazione. La sua è una passione che ha origini nell’età dell’infanzia quando la nonna la accompagnava spesso da donne "guaritrici" del paese, per guarire dai malanni che spesso la affliggevano grazie alla proprietà di alcune piante.

Cure che avevano anche una parte più propriamente chimica o biochimica, a dimostrazione che le terapie con le piante sono un po’ antesignane della moderna chimica. «Pensiamo all’aspirina, l’acido acetilsalicilico che viene dal salice bianco. Ippocrate, il medico a cui si deve l’iniziazione della medicina scientifica nel Mediterraneo, consigliava alle persone malate di reumatismi di andare a dormire o riposare sotto i salici. Molti secoli dopo, nel 1950 viene creata l’aspirina. La differenza sostanziale è che nel salice della corteccia è presente un fitocomplesso con più molecole, mentre nell’aspirina ne è presente solo una e risulta più semplice individuarne i vantaggi e gli svantaggi, soprattutto negli studi clinici. Di contro si perde la complessità del fitocomplesso» commenta Tania Re. 

L’incontro con il prof. Antonio Scarpa - primo etnomedico che a Genova è stato l’iniziatore dell’antropologia medica e ha creato il museo di Etnomedicina riconosciuto dall’Unesco, in cui ha raccolto erbari, registrazioni video, strumenti musicali che accompagnano le cerimonie rintracciate durante i suoi viaggi - è stato determinante per Tania. «Il Prof. Scarpa diceva sempre “ciascun sistema di cura ha la sua dignità”. Non sempre, purtroppo, il modello occidentale è d’accordo con questa affermazione nonostante le medicine tradizionali abbiano una tradizione lunga più di 4000 anni. Negli anni alla cattedra di Genova si è unita, per fortuna, anche quella dell’Università di Salerno a testimonianza dell’importanza di tali studi» racconta l’autrice. 

In questa puntata di Filo diretto con l’Autore Tania Re si è focalizzata sulla conoscenza e sullo studio dei cosiddetti funghi psilocibinici, in natura circa 200, che producono la psilocibina, una sostanza che, come evidenziato da nuovi studi, ha un’interazione con effetti positivi con le reti neurali del nostro cervello, soprattutto nella cura delle dipendenze, nel trattamento della depressione farmaco resistente e dell’ansia nei pazienti oncologici terminali, innescando importanti e durevoli cambiamenti nelle nostre funzioni cerebrali. Permette anche particolari esperienze di evoluzione spirituale, tali da produrre un sollievo immediato e a lungo termine in persone affette da stress esistenziale e da altre crisi legate alla consapevolezza di dover morire.

«In Cina e Giappone questo tipo di funghi sono stati utilizzati per problematiche legate a long covid e per sintomi depressivi e ansiose. La speranza è che possa diventare un rimedio riconosciuto anche nel trattamento di problematiche di natura più organica. Anche l’archeologia fornisce testimonianze importanti sull’uso dei funghi nei passati periodi storici. Insieme a vari colleghi stiamo lavorando attraverso indagini di laboratorio per verificare se le informazioni fornite sul campo da personaggi di culture indigene possano dare anche una conferma clinica» continua Tania.

Dopo gli anni del proibizionismo, dal 2010 in California, a Londra e in Repubblica Ceca sono diversi gli studiosi impegnati in ricerche sul tema che riguardano anche il fenomeno del microdosing, ovvero l’assunzione di piccoli quantitativi di psilocibina. In alcuni paesi è più semplice. Pensiamo a quanto è accaduto negli anni ‘40 in Svizzera con Albert Hoffman scopritore dell’acido lisergico, la cui struttura riprodotta in laboratorio è molto simile alla psilocibina, il principio attivo presente nei funghi. Studiatissima negli anni ‘60 venne poi demonizzata quando il suo consumo era diventato di massa. Più di recente è tornata ad essere studiata nei laboratori elvetici e non dato che si era già intravista un’utilità nei trattamenti di disturbi psicologici e psichiatrici, per alleviare i sintomi della depressione, ridurre ansia nei malati terminali di cancro e per attenuare la dipendenza da nicotina.

 

«Si tratta di sostanze che conducono ad uno stato non ordinario di coscienza che permettono di spostare quel cosiddetto “velo di Maya” per avere accesso ad un’altra realtà  e a un altro mondo. Nella facoltà di medicina di New York è stato realizzato uno studio su pazienti terminali affetti da ansia esistenziale, ovvero quella paura che assale nel momento in cui non c’è “più nulla da fare”. Dati promettenti, senza effetti collaterali e con grandi benefici anche nello studio che si sta replicando a Praga. La psilocibina e la psilocina non generano dipendenza al contrario dell’alcol, del tabacco o della cocaina, lo dimostra anche uno studio del 2015 a cui ne sono seguiti molti altri. 

Tra l’altro, secondo quanto scoperto dallo psicoterapeuta James Harden, il microdosing avrebbe effetti non solo terapeutici, ma anche di miglioramento delle performance cognitive e creative. I risultati sono promettenti, anche questo mi ha spinto a scrivere un libro in italiano, per dare maggiore spazio ad un mondo di ricerca che sta crescendo a beneficio della salute delle persone» conclude Tania.

Attraverso queste ricerche si possono sfatare tanti miti, anche perché tutti gli studi a cui l’autrice fa riferimento avvengono sotto controllo medico. Come diceva Paracelso “è la dose che che fa il veleno”, il dosaggio e la modalità di assunzione sono, infatti, fattori importanti. 

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